Godere del viaggio

Ricordo quando da bambina, d’estate, arrivava il momento di partire per le vacanze.

La meta, per me e la mia famiglia, è stata per molti anni la Corsica, rigorosamente in campeggio. Un viaggio piuttosto lungo ci separava quindi dall’inizio ufficiale delle nostre vacanze. In auto fino al porto, dove ci aspettava una notte in traghetto fino a Bastia, e poi, al risveglio, di nuovo in macchina, per attraversare l’isola, e arrivare sulla costa ovest, dove si trovava il campeggio che avrebbe ospitato le nostre tende. Sicuramente i miei genitori sono stati maestri di attese e noia, aiutandoci a trasformare ogni stimolo più banale in un gioco condiviso. Sicuramente ad aiutarmi era anche l’estate che scorreva fuori dal finestrino, e l’emozione della notte in traghetto, dove le poche ore dormite sarebbero state colmate dalla meraviglia di un’alba vista dal mare. Ma la verità è che anche quando il traffico o un ritardo rallentava la marcia e allungava l’attesa dell’arrivo, per me la vacanza iniziava nel momento esatto in cui, ancora nel parcheggio sotto casa, chiudevamo le portiere della macchina carica.

Il viaggio era parte integrante e imprescindibile della vacanza.

Guardando oggi quella bambina mi chiedo, come si possa godere del viaggio quando la meta da raggiungere non è il luogo di vacanza, ma una nuova tappa della nostra vita? Quando il finestrino è appannato e fuori la nebbia non permette di distinguere forme e colori? Quando a rallentare la marcia non è una coda in autostrada, ma siamo proprio noi – anche se a volte crediamo che non sia così – con i nostri pensieri, le nostre credenze limitanti, le nostre paure, le nostre aspettative, le nostre ansie, le nostre preoccupazioni su se, come, e quando arriveremo dove desideriamo arrivare?

Io una soluzione e una risposta chiara non ce l’ho, forse perché in questo momento del mio viaggio mi trovo ancora nel bel mezzo di un banco di nebbia, ma se sei qui a leggermi sai anche che faccio il tifo per le giuste domande, e non per le risposte assolute.

Mi piace allora pensare che ognuno possa trovare la sua ricetta per riuscire, con continui aggiustamenti di sale e pepe, a godere del proprio viaggio. E quindi quello che sento di poter lasciare qui, come un ingrediente a disposizione di tutti e tutte, è ciò che si sta disegnando, passo dopo passo, all’orizzonte della mia consapevolezza. E cioè che il viaggio è parte integrante e imprescindibile della vita, e ancorarmi profondamente a questa consapevolezza mi sta aiutando anche nei momenti più trafficati. Sì, perché la vita sa, con un tempismo perfetto, di quale esperienza abbiamo bisogno per raggiungere la prossima destinazione.

E per quanto sia faticoso ammetterlo, è vero anche quando l’esperienza che ci tocca non è esattamente quella che ci eravamo immaginati, non è quella che desideravamo, e a volte può anche rivelarsi noiosa, scomoda, o addirittura dolorosa. Ma è ciò di cui abbiamo bisogno per sviluppare quelle qualità dell’essere indispensabili a farci abbracciare con pienezza quello che ci aspetterà a destinazione.

E allora ripenso a quella bambina, capace di fare del viaggio parte integrante della sua vacanza, senza avere fretta di arrivare, anche se la macchina era scomoda, il caldo a volte soffocante, la noia tanta, il mare ancora un miraggio, e gli amici dell’anno passato solo una fantasia. Ecco, ripensando a lei, mi accorgo della saggezza che risiedeva nell’affidarsi al tempo del viaggio. Un tempo necessario per prepararsi dolcemente a quella nuova dimensione che la aspettava sulla costa ovest della Corsica, lasciandosi lentamente alle spalle la vita di tutti i giorni, con i suoi ritmi e le sue dinamiche.

Così oggi, anche se poco di quello che sto vivendo risponde alle mie aspettative, comincio a rendermi sempre più conto che non posso permettermi di aspettare di arrivare per incominciare a godere della mia vita, perché la vita è questo viaggio, e tutto quello che mi sta chiedendo di provare a fare, passo dopo passo, è immergermi nell’esperienza, farmi attenta osservatrice dei miei paesaggi interiori, e godere con fiducia del viaggio!

Quando tu cominci a sorridere alle tenebre, la luce risponde presente”
Federico Cimaroli

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